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mercoledì 18 giugno 2014

MARTE: LA VELLES MARINERIS


MARTE: LA VELLES MARINERIS

Image Credit: Viking Project, USGS, NASA
Recentemente è stato scoperto il più ampio canyon del Sistema Solare: la Valles Marineris.
Esso taglia quasi un intera facciata del pianeta Marte da est a ovest, appena sotto l'equatore marziano, e si estende per oltre 3,000 chilometri di lunghezza e 600 chilometri di diametro, con una profondità di 8 chilometri.
Esso inizia ad ovest del Noctis Labyrinthus, un sistema di valli e canyon labirintici, e si estende attorno al 20% del pianeta fino al caotico terreno nei pressi del bacino di Chryse Planitia.
Paragonato al Grand Canyon in Arizona (USA), lungo rispettivamente 800 Km, largo 30 e profondo 1,8 Km; la Valles Marineris è inequivocabilmente più imponente.

Le sue origini rimangono ancora dubbie, poiché nel corso degli anni sono state avanzate diverse ipotesi sulla sua formazione. Alcune delle teorie principali sulla sua origine sono che: 
  • Il canyon iniziò a formarsi da una crepa, miliardi di anni fa, durante l'era delle glaciazioni su Marte, a causa delle basse temperature.
  • La sua origine sia data dall'erosione causata da un ricco periodo nel quale vi erano ingenti quantità d'acqua su Marte.
  • La Valles Marineris si sia creata a causa del ritiro di una notevole quantità di magma al di sotto della superficie.

Oggi, la gran parte degli scienziati pensa che l'originarsi della regione di Tharsis può aver causato la formazione del canyon.
La regione di Tharsis, è una zona molto particolare di Marte, nella quale sorgono alcuni dei più colossali vulcani, tra cui l'Olympus Mons, il più grande vulcano del Sistema solare.


Secondo gli studiosi, mentre la roccia fusa pressava attraverso la regione vulcanica del pianeta, causando la formazione dei grandi vulcani 3,5 miliardi di anni fa; la crosta si sollevò verso l'alto. La grande pressione spaccò la crosta, provocando grandi faglie e fratture che attraversavano la superficie del pianeta. Tali fratture, col passare del tempo, causarono la formazione dell'odierna Valles Marineris.

Le diffuse fratture provocarono un avvallamento del terreno e l'apertura di una via attraverso la quale l'acqua nel sottosuolo poteva raggiungere la superficie.
Il liquido, scorrendo velocemente lungo i bordi delle faglie, ne allargava i bordi e trascinava via terra e rocce.
I segni delle inondazioni sono particolarmente evidenti nella parte orientale del canyon, sugli altopiani e sulle colline. 
Poiché l'acqua si riversava, attraverso i canali, nelle pianure, intagliando una serie di fenditure tutt'ora ben visibili. 
Gli scienziati non sanno ancora se l'inondazione è avvenuta nel corso di un breve lasso di tempo, o se nel corso di molti anni attraverso una grande alluvione, accompagnata da numerosi eventi alluvionali più piccoli.

Allo stesso tempo, il canyon continuava lentamente ad espandersi su scale inferiori, a causa di infiltrazioni di acque sotterranee che trasportavano rocce e detriti in piccole quantità; continuandone ad incrementare l'erosione.
Anche alcune frane hanno aiutato l'espansione di questo immenso canyon, viaggiando per oltre 100 Km.
Inoltre, le colate di lava e la cenere caduta dai vulcani vicini possono aver contribuito alla sua caratteristica costruzione intricata.

In sintesi, si suppone che l'immensa Valles Marineris abbia avuto origine nel corso di miliardi di anni, come conseguenza alla formazione dei vulcani del Tharsis e all'erosione causata da infiltrazioni di acque sotterranee, che l'hanno alluvionata per un certo periodo di tempo non ben definito.


L'immagine sotto al titolo è stata ottenuta grazie ad oltre 100 immagini di Marte, scattate da Viking Orbiters nel 1970, che poste ha mosaico hanno permesso di ottenere una rappresentazione ad alta definizione.


Spero che possiate apprezzare questo post. 
Ho deciso di iniziare a scrivere una serie di "articoli informativi" incentrati sulle più recenti scoperte di questi anni; se avete richieste particolari non mancate di farmelo sapere nei commenti.

- La vostra Erica